ÀSTIO in piccole dosi
Articolo del 1 Maggio 2020
Immaginate d’essere una mamma, una che nel mentre sta facendo da mangiare, accudisce i suoi 3 bambini piccoli. Nemmeno troppo piccoli, visto che uno è alto abbastanza per arrivare al fornello acceso, dove in una pentola cuoce la minestra. Immaginate poi, che in un istante vedete, che Peppino sta per raggiungere il fuoco, ma avete delle vivande per le mani. La scelta è tra tirare uno schiaffo a Peppino, per evitare che si bruci oppure raggiungere il tavolo per appoggiare il pasto. Ora voi direte, beh lascio cadere tutto e mi precipito da Peppino e lo tiro via dal pericolo, giusto? Purtroppo però, la vostra scelta è determinata anche dalla miseria, visto che quelle vivande saranno l’unico pasto che avete per il resto della giornata. Scommetto che allora cercherete di raggiungere il tavolo con una mano, fare una spaccata e con l’altra tirare un ceffone a Peppino. Quanto costa il PIL? Cosa c’entra con questa storia, ve lo racconto con un anedotto, si fa prima.
La mamma di 60 milioni d’Italiani
Questa è la situazione di Giuseppe Conte. Immaginate come Peppino, il più grandicello, gioca. Lucia la piccina, perde la tranquillità, mentre Carlino fa i capricci, urla, dice parolacce e spintona sua sorella. Con cattiveria dice cose tipo, “blocchiamo il Parlamento ad oltranza”, “non abbiamo impedito i pieni poteri a Salvini per poi darli a lei” e “non possono tenerci agli arresti domiciliari per sempre” oppure “la gente morta di Bergamo e di Brescia, se potesse parlare, direbbe di aprire!” Nel trambusto Lucia si agita e comincia a piangere. Come non capirla. Quanto costa il PIL? Tanti nervi!
Povero Conte confrontato con la destra più ridicola che l’Italia ha mai avuto. La destra che tutta unita prima firma il MES, patto di stabilità, pareggio in bilancio e clausole di salvaguardia e poi le incolpa a chi non c’era all’epoca. Una destra che fa casino per mascherare la propria inadeguatezza e la miopia del voler smantellare e privatizzare i beni pubblici, come sanità e infrastrutture. La destra che sotto alla veste del centrosinistra, introduce il Jobsact, rende il lavoro ad interim norma, ci infila il peggior credit-crunch mai visto e crea gli esodati. Sì confermo, anche Renzi è di destra.
Quanto costa il PIL, se in cambio ricevi Renzi?
Pensavate veramente che un liberista senza scrupoli come Matteo Renzi possa essere di sinistra? Tutti i nodi vengono al pettine, cita un vecchio proverbio e questo maledetto virus, il #SARS_COV2, ha proprio questa capacità. Portare in superficie ciò che non funziona, ma che normalmente resta nascosto. Un esempio: la gigantesca bolla di debito pubblico, che in questa situazione rende impossibile un’azione di governo decisa. Qualsiasi Stato, persino la Grecia, in questo momento usa la propria banca nazionale. Col cash paga casse pensioni, casse malattia, cassa integrazione, sussidi per la disoccupazione, ecc. Che importa se tutto questo avviene in deficit? Si sfora per estrema necessità e poi si ripagherà, come è normale che sia. Solo noi, non possiamo andare da BankItalia.
Quanto costa il PIL se il nostro portafogli è completamente vuoto?
La situazione del nostro conto corrente da Cassa Depositi e Prestiti è pessiama. Vuoto, nix, esausto fin in fondo. Anzi magari BankItalia ci presenta il conto. Meno 80 miliardi di interessi per il 2019 e per non aver mai fatto un piano di rientro dal debito di 2’500 miliardi.
Pare proprio che abbiamo le pezze al culo. Peccato che quella stampa di partito, come mi piace a definirla, queste cose non te le dice.
Anzi, preferisce scrivere di parrucchiere e i piccoli artigiani, che grazie alla crisi del COVID sono fermi da oltre due mesi. Il piccolo artigiano, che opera in Confartigianato, ha una ventina di operai fissi e circa 30 part-time ad interim. L’imprenditore esemplare che fa gli spot per la propaganda di Lega, Fratelli D’Italia, Forza Italia, Confindustria e per l’apertura di tutte le attività. Non siamo mica in una dittatura. L’artigiano tirato in ballo dalla stampa appena citata, non dice che il piccolo industriale non ha chiuso nemmeno un giorno per la #pandemia. Esattamente come 70% dei suoi colleghi in Veneto, Lombardia e Piemonte.
Quanto costa il PIL? Quattro scuse e una mazzetta al sindaco!
Un offerta al partito o alle associazioni del territorio e tutto diventa fluido come l’olio. L’artigiano indicato, si dovrebbe vergognare d’aver richiesto i 600 Euro. Quelli verranno pagati dai cittadini onesti che pagano le tasse e delle generazioni future, quando le pagheranno. Il retto(!) imprenditore che con la scusa del fisco troppo pesante, evade una buona parte del suo introito, porta l’evaso agli amici sovranisti di Salvini, in Olanda o Lussemburgo.
Quanto costa il PIL i giornalisti non lo dicono
Quanto vediamo sui social, giornali, blog e in TV, non è veramente come vogliono farti credere. Pare che quei quattro scribacchini, non vogliono ammettere che all’otto marzo c’erano 1’934 nuove infezioni #COVID19, mentre ieri, ce ne sono state 1’872. No, questo non è il progresso che ci aspettavamo, questo assomiglia alla sberla di Peppino sopra citata. Aprite tutto comunque, ma non piangete se per l’immunità di gregge avete perso i vostri nonni, genitori, zii, amici e magari vi troverete sotto ad un elmetto respiratore, in un ospedale di fortuna ad ansimare! #IOSTOCONCONTE
Aggiornamento su Renzi del 08.01.2021
È passato quasi un anno, siamo ancora vivendo questa terribile pandemia e siamo ancora ostaggi di Matteo Renzi e i suoi gruppi di pressione. I capricci continui sono insopportabili e indegni per un paese civile. Colui che si professa non populista, in effetti si dimostra una perfetta copia di Trump. Narciso, senza una briciola di compassione o empatia, rivolto ai propri interessi e inchino solamente al tornaconto politico. Senso comune, neanche pensarci.