Twitter è noto per inquinare il dibattito pubblico già da tempo. Infatti oltre a Luigi Marattin, che nel 2019 lanciò una petizione per l’autorizzazione d’utilizzo del social tramite carta d’identità, ultimamente anche Elon Musk ha sollecitato Twitter a rendere noto gli account fake. Con questo articolo, io Tanja Rancani, autrice, blogger, pittrice e perito aziendale pentita, voglio parlare di un account in particolare. Quello di Yoda@PoliticaPerJedi. Iniziamo dalla questione più pertinente: Yoda chi è?
Yoda, il metodo Boffo e altre forme di propaganda
Su queste pagine ho trattato spesso argomenti come la distorsione mediatica, manipolazione dell’opinione pubblica, nonché la diffamazione dell’avversario politico tramite marketing denigratorio; il metodo Boffo per l’appunto. Pratica vietata nel mondo della pubblicità ma, a quanto pare, lecita e usuale nel mondo della politica. Come vedete dall’immagine, Yoda inquina il dibattito pubblico tramite la disinformazione, esacerbando la già lesa quiete sociale.
Chiaramente non c’è stata nessuna sfiducia, il decreto “Aiuti” (chiamiamolo così) è passato con una maggioranza bulgara anche al senato e non ci sarebbe nessuna crisi di governo, se non fosse per il guru del liberismo predatorio Draghi, che decide di marciare al colle e rassegnare le sue dimissioni. L’hashtag su Twitter #DraghiScappa vi racconta di tutto ciò.
Ma allora Yoda che scopo ha?
Una persona, (più che un bot), che in un’intervista si definisce elettore del PD e che ritiene Calenda un grande statista e Renzi il miglior leader degli ultimi anni, può avere solo uno scopo: Manipolare l’opinione degli elettori del PD, portando il PD-Network a reintegrare i due leader ballerini nelle proprie fila, oltreché distanziare così ogni ipotesi d’intesa con il Movimento 5 Stelle di Giuseppe Conte.
Questo però ci pone davanti alla questione fondamentale, tra l’altro già messa in discussione proprio da Italia Viva nel 2019; possiamo ammettere che dall’anonimato qualcuno possa tranquillamente manipolare la società e inquinare ulteriormente il dibattito pubblico? NO! Sarebbe il momento di una legge ad hoc.
Ecosocialismo e Partito di Destra
Conte è chiaramente leader di una forza politica progressista, anzi social-ecologista, legalitaria (non giustizialista!!!), ultima spiaggia per lavoratori, donne e pensionati, oltreché per la comunità LGBTQIA+. In altri paesi lo si potrebbe definire labor-party, partito dei lavoratori. L’antitesi quindi a ciò che oggi rappresenta il PD, naturale erede della parte sinistra della Democrazia Cristiana. Il PD è la casa dei cattolici, tradizionalisti e, udite, udite, liberali. Loro si definirebbero liberaldemocratici, ma allora sono di destra? Negli altri paesi sopra citati, sicuramente sì.
Differenza sostanziale, che Yoda non conosce
Potrebbe sembrare una sottigliezza, ma un liberaldemocratico fatica molto a confrontarsi con un socialista liberale, stando alle definizioni di Carlo Rosselli. Rosselli parlava di bene comune, di condivisone della ricchezza e distribuzione equa. Rosselli, anzi i due Rosselli Nello e Carlo, sono i padri della socialdemocrazia odierna, realizzata solo in paesi come la Svizzera e i paesi scandinavi. Il principio di economia sociale contrapposto all’economia di mercato pura. Lo Stato interviene per eguagliare le diseguaglianze, la quintessenza della giustizia sociale.
Yoda chi è, che queste cose non le sa e se le sa finge di non saperle? Uguale, perché ciò che vediamo è la totale sudditanza del PD alle logiche mercantilistiche del libero mercato, incluso il mercato del lavoro, che rende l’individuo oggetto. La depersonalizzazione del lavoratore è alla base di leggi come il JobsAct o l’abolizione dell’articolo 18, esattamente come lo smantellamento del Decreto Dignità che combatteva la logica della flessibilità lavorativa. Il precariato è infatti la piaga sociale più combattuta del Movimento 5 Stelle, quel precariato introdotto e difeso dal PD. Ecco perché il PD è il Partito di Destra, tanto che Bersani richiama i suoi ex colleghi con: “Fate almeno ogni tanto qualcosa di sinistra”.
Torniamo alla domanda iniziale, Yoda chi è allora?
Articoli miei e su di me li avete letti anche su questo blog. Chi sono non è un mistero, sono una persona normale, che usa questo spazio soprattutto come forma di accrescimento personale. Quindi sono una persona in carne e ossa e pure privata. Stop.
Su Yoda invece cala il mistero. Non è una persona, è un essere virtuale che si nasconde dietro all’avatar di Guerre Stellari. Potrebbe essere chiunque, anche un agenzia marketing, un social media manager, un deputato oppure, peggio ancora, il portaborse di un parlamentare. In questo caso però il caro Yoda, del quale non si sa nulla, commetterebbe un reato, visto che l’assistenza ai parlamentari è a carico della collettività. Ecco perché la domanda su chi sia Yoda e quale scopo ha, è una questione rilevante.
Manipolatori, distorsori e propagandisti
Il metodo Boffo sopra citato, con il quale viene screditato e ridicolizzato l’avversario, tramite i mezzi mediatici, è noto e viene praticato un po’ in tutto il mondo. Altri paesi però hanno delle regole ferree contro la disinformazione e questa forma di propaganda discriminatoria. Però domandiamoci chi fa questo genere di comunicazione? Certo il caso Luca Morisi è noto e anche com’è andata a finire. In realtà è solo uno dei tanti, in effetti chi si rende disponibile ai vari politicanti per questo tipo di marketing denigratorio sono perlopiù giornalisti, ma anche agenzie marketing, informatici, tecnici della comunicazione, ecc. ecc.
Facciamo un paio di nomi, giusto per rendere l’idea. Il caso passato dai tabloid di poche settimane fa, era il famoso spin doctor di Salvini, beccato, guarda te, a 10 km da casa mia con un po’ di coca, GBL e due callboy romeni, dopo una sex and durg party. Beato lui. L’altro scoop noto, di cui hanno riportato i media era il caso Rondolino e moglie, spin doctor di Renzi e specializzati nel far fuori Conte e il Movimento 5 Stelle.
Con il caso Rondolino e la macchina del fango a colpi di account fake e fakenews antigrilline, ci dovrebbero suonare tutte le capanelle d’allarme, no? Ma il nostro caro senatore ha tanti altri assi nella propria mano. Così ad esempio il suo collaboratore e (sì l’avete capita) spin doctor Alessio De Giorgi, et voilà, giornalista anche lui. Guarda te.
Scuola politica di Renzi e i candidabili per Yoda
Come avete visto, di candidabili per questi sporchi giochetti ce ne sono a iosa. Vi ricordate la bufera sulla scuola politica di Renzi, visitata dal pariolino Roman Pastore, attivista di Azione dell’orologio Audemars-Piquet e che alla fine è stato bannato proprio da Calenda? Una scuola politica nella quale si impara a fare il troll sui social e spargere odio sociale. Mi domando se i lorsignori sono pagati dalla collettività, perché se lo fossero, allora mi si pone subito la questione morale. Oppure pensate che diffamare una fetta dell’elettorato, politici, leader politici e magari pure istituzioni sia morale? Dove resta il senso per l’etica pubblica e il rispetto per cittadini, elettori e attivisti, che hanno creduto in un progetto politico?
Tutti questi personaggi, con trascorso certamente questionabile, avrebbero tutte le carte in regola per essere potenzialmente dietro l’account fake “Yoda per Dilettanti”, come si definisce lui stesso. Io non lo direi mai, io non diffamo la gente sui social, io a differenza sua, sono Tanja Rancani, con la J per davvero, e su queste pagine faccio del debunking. lo faccio perché mi sta sulle palle essere presa per i fondelli da dei dilettanti.