Il Covid uccide. Uccide soprattutto in Veneto, dove i contagi sono schizzati all’improvviso. I tamponi rapidi di Zaia? Fuffa! Troppi falsi positivi, come apprendiamo, in questo momento da Report su Rai3. Oggi quasi 26% delle positività italiane sono venete, più del doppio della Lombardia. Espresso in numeri in un solo giorno, quasi 4000 nuovi positivi. A cosa è dovuto? Cosa ne pensa Crisanti, ma soprattutto, dov’è?
Non sei leghista? Non sei idoneo, e intanto il Covid uccide!
Zaia, forte dal successo anti-Covid, vince le elezioni con una preferenza di voto del 74%. Principalmente il guadagno elettorale che ci portò Andrea Crisanti. Il virologo-epidemiologo che isolò il primo caso del Sars-Cov2 a Vo Euganeo. Fu suo il merito di chiudere la zona rossa, fare i tamponi a tappeto e sterminare il virus, non solo a Padova, ma in tutto il Veneto. Se è vero che il Covid uccide, allora non lo fece più così tanto nella regione dell’antagonista di Salvini nella Lega. Il premio? Oltreché alle aspre diatribe con Domenico Mantoan, ex DG alla sanità della Regione e il governatore Luca Zaia, anche l’essere stato allontanato dal CTS regionale. Il motivo per tanto astio? Proprio le osservazioni di Crisanti sui test rapidi, oltreché le scelte sanitarie della Regione. Scelte chiaramente in ottica di risparmio economico e riattivazione proattiva delle attività produttive. Astio nei suoi confronti, che lo spinse a dire che: “Qui si valuta più la fede politica che le competenze scientifiche”.
Team vincente non si cambia, tranne in Veneto!
Il cambiamento della struttura di ricerca epidemiologica, proprio durante una pandemia, si esprime con i numeri che ho elencato. La strategia fallimentare di Zaia e i suoi test rapidi, che conducono spesso a falsi positivi, ha in effetti messo a rischio le strutture sanitarie. Talvolta si opera con, 50% del personale, dovuto proprio alle tante assenze per malattia dei dipendenti. La situazione nelle RSA, dove ci sono i pazienti più a rischio di risvolti gravi del Covid, è molto critica. Troppo spesso gli operatori sanitari testati con test rapidi risultavano negativi, mentre in realtà erano positivi. Questo portò il Covid dritto nelle RSA Venete. In parte ciò spiega l’alta mortalità in Regione, con un incremento del + 44% dal periodo pre-Covid. Effettivamente ci si accorse che in certe strutture le positività andavano oltre il 66%, tra ospiti e operatori sociosanitari. Il Covid uccide ed è già da un bel po’ che le voci critiche sono in aumento. Io stessa l’avevo espresso con un #àStiOinPiccoleDosiInPillole . D’altronde, mentre i Veneti cercavano l’untore tra i migranti, forti anche della propaganda di quest’estate, nessuno si accorse di quanto stava accadendo nelle strutture sanitarie.
L’allontanamento di Andrea Crisanti dal Comitato Scientifico Veneto indusse ad un flagello.
Colpa dei Veneti, del governo centrale e dei fattori esterni
Vi ricordate come Luca Zaia si lamentò della decisione di chiudere le piste da Sci? Parliamo del 24 Novembre 2020. Solo 6 giorni dopo, il governatore si convinse che la chiusura parziale di tutte le attività d’ospitalità, sarebbe stata l’unica opzione per fermare l’aumento esponenziale della curva epidemiologica. Sono passati 12 giorni d’allora i decessi in Veneto superano a gran lunga quelli di tutte le altre regioni. E no, non sono fattori esterni o l’elevata età media dei Veneti, ma innanzitutto gli errori nella gestione sanitaria della pandemia. Questo accadeva da Agosto in poi, quando Crisanti veniva allontanato dal CTS regionale. Non è nemmeno colpa dei cittadini, anche se per onor di verità, i Veneti si son lasciati andare quest’estate. Non c’è il minimo dubbio. Dal mio punto di vista, quest’estate sono stati lanciati messaggi sbagliati, soprattutto dalla Lega (ma non solo). In effetti la minimizzazione del virus, in favore dell’aumento delle attività economiche, più le scelte errate nella gestione sanitaria, hanno portato a questo flagello. Il Covid uccide per l’incoscienza e le scelte sbagliate dei governatori di regione!