Paniz rimasto a piedi alla Corte di Giustizia dell’Unione Europea!

L’Unione Europea dà ragione al Movimento 5 Stelle, l’abolizione dei vitalizi è una causa giusta. In tempi di crisi economica, dovuta al COVID19, tutti devono dare il loro contributo, soprattutto gli ex parlamentari ed Eurodeputati. Così viene bocciato il ricorso degli Europalamentari. Questa è una netta vittoria morale per il M5S, che dimostra per l’ennesima volta che la politica deve cambiare rotta e rivolgersi finalmente ai temi più spinosi della giustizia sociale.

L’ala forzista degli ex parlamentari europei aveva presentato ricorso alla Corte Europea Per i Diritti dell’Uomo e questa decisione è ancora sospesa. Possiamo però presagire che non ci saranno grandi risvolti, soprattutto perché già la Corte Europea stabilisce che non viene leso nessun diritto maturato dagli ex Europarlamentari. Anzi il calcolo retributivo per i parlamentari è corretto e un aggiornamento in tal senso, non è contro le normative dell’Unione Europea o della Repubblica Italiana.

Rimaniamo però perplessi della sfacciataggine di un tale ricorso. I diritti dell’Uomo non sono certamente quelli di prendere (presumibilmente) 10’500 Euro anziché 12’500 mensili. Mi domando come si possa proseguire con questa causa, sapendo che le donne italiane guadagnano in media 20% meno degli uomini, in medesima posizione. Purtroppo le donne la stessa posizione degli uomini, spesso se la sognano. Le donne studiano di più, guadagnano meno, cercano un posto di lavoro più allungo e si devono ritirare prima. Oppure se pensiamo a giovani talenti, che non si possono permettere di andare all’università o comunque a proseguire gli studi, perché i loro genitori non ne hanno le possibilità economiche? La scuola, gli studi, l’università, dovrebbero essere dei servizi universali, no? Invece il classismo si manifesta soprattutto nel mondo del sapere, della scienza e delle possibilità di sviluppo intellettivo dell’individuo. Sia chiaro non parlo delle capacità intellettuali delle classi meno abbienti, ma della loro possibilità di poter sfruttare il loro potenziale e quindi sviluppare il loro talento, come sancito dalla Costituzione Italiana.

Ecco lo sviluppo personale dell’individuo è un diritto dell’uomo e della donna e non è affatto garantito, come dovrebbe essere. A quando le prime cause al tribunale dell’ONU per i Diritti Umani, contro chi ha portato le veline in parlamento, ma non ha saputo garantire lo sviluppo personale dei nostri giovani e meno giovani? Quei 250’000 laureati e diplomati che si vedono costretti di lasciare l’Italia per rincorrere la loro fortuna personale. Quei giovani che lasciandoci contribuiscono all’invecchiamento inesorabile della nostra società. O forse lo sviluppo demografico non è una delle prime leve del PIL?

La costituzione parla di cittadini, non li distingue secondo uomini, donne, giovani, vecchi, bianchi e colorati. Per la costituzione potrebbero essere viola a puntini verdi e avere la cittadinanza rettiliana, che comunque devono avere la possibilità di svilupparsi secondo i loro talenti. La costituzione non parla di vitalizi per Europarlamentari, rappresentati dall’avvocato Maurizio Paniz.

Giustizia sociale significa mettere al centro l’individuo e dare la possibilità a tutti di tirare fuori il meglio di se stessi, anche se il meglio potrebbe essere per qualcuno di vivere la giornata ed essere un figlio del vento, mentre per qualcun altro, di diventare il prossimo premio Nobel per la ricerca.

L’altro ieri Papa Francesco ha detto che: “Gli omosessuali sono figli di Dio, hanno diritto a una famiglia!” Questa è giustizia sociale e anche aver una visione del mondo che verrà, non i vitalizi!

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