Tieni duro Professor Conte

Se si cercasse una delucidazione sul modo di dire “avere le spalle larghe”, nel Treccani si troverebbe un esempio lampante, il nostro Premier Professor Conte. Gli attacchi arrivano da tutte le parti destra, sinistra e l’immancabili renziani, sempre pronti a fare il buono e cattivo tempo di tutte le partite politiche. Prima la polemica inutile sul MES, sulla quale mi ero già espressa, nella mia rubrica #àStiOinPiccoleDosiInPillole e adesso il palchista di Rignano, detto l’innominabile, che ovviamente ha bisogno di visibilità. Questo Governo non è quanto avrebbe desiderato il primo ministro. Nemmeno il governo prima lo era, infatti a staccare la spina, ci pensò proprio lui. Ricordiamoci cosa successe dopo la prima crisi del Mojito al mondo…

Adesso che ci siamo divertiti con questa pièce estremamente didascalica, sulla personalità di Salvini, vorrei fare una riflessione sulla tensione, che si percepisce in questo paese. Tanti lo conferiscono al COVID e certamente, almeno per una parte è anche vero, ma in realtà agli opportunisti non frega nulla del COVID. C’è chi sostiene che una sana dose di narcisismo sia costruttivo, io invece penso che il narcisismo, soprattutto se acuto, come in certi soggetti, è semplicemente un sintomo di disturbo della personalità. Immaginate cosa vi accadrebbe se tutti che avete intorno vi glorificano, vi lodano e non osano di criticarvi. Poi immaginate l’amplificazione di questo elogio sui social, cosa accadrebbe ? Chiunque perderebbe la mente, ma specialmente chi, già da infante, era un po’ il galletto di casa, il principino di mamma.

Facciamo un esempio pratico. Oggi sappiamo che Hitler era drogato fino all’eccesso. Prendeva chili di anfetamine per restare sveglio, poi dosi potenti di morfina per dormire e tra una e l’altra roba, barbiturici, psicofarmaci, antidolorifici e antinfiammatori. Questo spiega il Parkinson degli ultimi anni di vita. Comunque, anche lui fu “pompato” dalla propaganda e anche lui era un narcisista, pieno di se e convinto di essere il “salvatore della patria”. Il risultato di questo mix micidiale, lo conosciamo tutti. Peccato che non siamo in grado di riconoscere questi egonomani. Difatti quando egocentrismo e megalomania si congiungono, sono gli ingredienti ideali per una tempesta perfetta. Perché non siamo in grado di riconoscerlo? Come avevo già scritto in altri pezzi, noi italiani non abbiamo metabolizzato il proprio passato, quindi facciamo fatica a smascherare questi pericolosi venditori di fumo e ne abbiamo veramente tanti, non solo nei ranghi dell’attuale opposizione. Ne parlerò ancora, fidatevi!

Torniamo alla nuova strategia della tensione. Lo ripeto da tempo, ci sono in ballo 209’000’000’000, ossia 209 miliardi di €uro. Parlavo di megalomani, egocentristi e narcisisti. Parlavo quindi di persone che possono essere facilmente abbagliate e lusingate, usate per scopi diversi, proprio per il loro disturbo di personalità. Ve lo domando così: Chi ha pompato Hitler? I gerarchi nazisti e quelli rappresentavano i propri interessi, chi la metallurgia, chi l’industria bellica, chi il settore finanziario tedesco, chi il settore agroalimentare. Tutti questi “interessi” hanno usato Hitler e la su propaganda, o meglio la manipolazione di massa perpetuata dai galoppini del nazismo. La stessa cosa si può affermare su Mussolini, anzi anticipò Hitler di una decina di anni. Per ricordare ai “Benito ha fatto anche cose buone”, nel 1924 emanò una legge che limitava l’importo massimo da versare ad una donna in lavoro a massimo la metà di quanto prendesse un uomo nella stessa posizione. Nel 1934, il fascismo limitò le assunzioni femminili a 10% dell’organico di un azienda. Nel 1939 si arrivò a vietare il lavoro femminile de facto. Chi se ne approfittò? La borghesia, che trovò una miriade di donne disposte a lavorare per poco più di una fetta di pane nelle loro masserie, industrie e quant’altro, private completamente dai diritti dei lavoratori. Ricordiamoci che i sindacati non esistevano più, tranne il sindacato fascista. E poi vi domandate perché l’Italia è il paese meno emancipato d’Europa?

L'immagine può contenere: il seguente testo "Tanja @con_la_J 000 La destra liberale tedesca ha come leader una dottoressa di fisica, specializzata in chimica quantistica, figlia di un pastore luterano e una professoressa di latino. Il leader del #CDX Italiano è #salvinifrullatore #Merkel Vs. #Salvini 3:20 PM. 14 dic 2020 Twitter Web App"

Il nazismo e il fascismo arrivarono in vetta allo scenario politico grazie alla strategia dello scontro sociale, una sorta di strategia della tensione in massima potenza. E se vi dicessi che siamo dinanzi alla medesima strategia propagandistica della tensione continua? Magari in versione più tenue, meno evidente e non propagata dai media classici. Una tensione da Facebook e Twitter, ma palpabile quanto basta per farla rimbalzare sui media di massa. Riflettiamoci un istante. Mai l’Unione Europea sarebbe disposta a dare anche solo un Euro ad un governo sovranista, sotto alla leadership di Salvini. Difficilmente il PD di Renzi avrebbe potuto ottenere tanto di più di Salvini. Ricordiamolo pure agli amici che ancora credono al progetto di Italia Viva: In Europa Renzi fu definito come persona inaffidabile ancora nel 2015. All’opposto del professor Conte, una persona istruita, un diplomatico, accomodante, ben preparato, un mediatore per eccellenza. Insomma il profilo giusto per condurre delle dure trattative sulla legge di bilancio e, come abbiamo visto, sul Recovery Fund. Infatti ci è riuscito e con questo termina il compito di Conte, almeno stando alla strategia di Renzi, Meloni, Salvini e anche Berlusconi, (io non credo alla storia di “Forza Italia responsabile”). La spesa di 209 miliardi, non vogliono che la faccia il Governo Conte e tanto meno se assecondato da tecnici ed esperti o peggio i 5 Stelle. Fin qua l’abbiamo capita tutti, ma allora perché serve la strategia della tensione?

40 Jahre Grüne - Von der Protestpartei in die Mitte der Gesellschaft -  Politik - SZ.de

Torniamo nel nostro passato. Scriviamo i primi anni ottanta, abbiamo vissuto una strage dopo l’altra, l’occidente era in piena guerra fredda e gli Stati comunisti ormai prossimi all’implosione. In quell’istante era importante tenere lontano il socialismo dai cosiddetti paesi di cerniera con l’Est. Quindi parliamo di Germania e Italia in particolare, ma anche dei paesi scandinavi. Allora la tensione fece crollare il consenso nei confronti del socialismo e comunismo, tutto a vantaggio delle potentissime lobby del petrolio, del consumismo e della futura new economy. Il settore borsistico che si occupa di titoli in elettronica e comunicazioni. Il NASDAQ fondato nel 1971(!) in quel periodo cominciò la sua crescita esponenziale. Queste lobby, scosse dalle due crisi del petrolio del 1973 e del 1979, volevano stringere i margini ed impedire ulteriori perdite. Anche se sulle crisi dell’oro nero ci sarebbe da aprire una parentesi, ma per l’istante lasciamola là. La strategia della tensione impedì in Germania l’introduzione di politiche ambientali serie, dove il partito Die Grünen cominciò a conquistare le masse dei sessantottini. Però solo nel 1983 fu eletto Joschka Fischer in parlamento, come unico rappresentante della lista. Tutto cambiò dopo Chernobyl, nel 1986, ma questo in un prossimo pezzo. Fermiamoci costatando che la strategia della tensione ha lo scopo di direzionare il consenso, tramite la paura.

Nel presente questo significa che far cadere il governo, anche spaccando una forza politica, ha lo scopo di indirizzare il Recovery Fund, o meglio il New Generation Plan, questo il suo nome reale. Indirizzare dove? “Le lobby vogliono il malloppo”, direbbe Pierino e lui ha ragione. Non vi pare strano che il foodblogger Salvini viaggia in tutt’Italia abbuffandosi di ogni genere di alimento italiano? Coldiretti una volta era più di sinistra e oggi ha Salvini? Lui parla delle nostre “aziende italiane”, generalizzando l’argomento e semplificandolo enormemente. In effetti quando si parla di lobby, spesso si viene frainteso e ci si becca una bella etichetta da “complottista”. In realtà il lobbismo in politica è una cosa normale, dobbiamo però comprendere il significato della parola, onde evitare fraintendimenti. Lobbying significa “portatore d’interessi” oppure

semplicemente rappresentante di interessi condivisi. Può un rappresentante di un “gruppo di pressione” essere un parlamentare della Repubblica Italiana? Snio! Ci fu un inizio, con Laura Boldrini, di legge per la regolamentazione dei gruppi di pressione, però fu un deludente inizio, che ebbe scarso successo e ancora meno seguito. Peccato! Speravamo nel Movimento 5 Stelle, ma magari con il 33% di potere decisionale, non si poteva fare? Quindi la risposta in realtà è sì, visto che non c’è alcuna regolamentazione sul lobbismo in politica. Anzi, chi oggi siede nel Parlamento Italiano è prevalentemente un lobbista, magari più da opportunista che con criterio, ma comunque un “rappresentante d’Interessi di potere diversi dagli interessi del cittadino comune”.

Faccio un paragone veloce, nel 2008 fu eletto Barak Obama alla Casa Bianca. Il Presidente americano eletto trovò immediatamente un muro di ostruzionismo, quando si insediò a Gennaio 2009. Dopo la terribile crisi finanziaria di Lehman Bros., che vide specialmente il mercato immobiliare alle asse, il neoeletto Presidente cercò di stabilire il Recovery-Act per la ricostruzione e il ristoro dei settori finanziari più scossi dalla crisi del Subprime. Chi si oppose con veemenza? I repubblicani dell’ultradestra suprematista, i cosiddetti far-right. Ossia proprio chi aveva investito e speculato sui titoli subprime. Quindi sul fallimento di milioni di americani, che così perdevano la casa e gli unici risparmi. L’ultradestra attorno a Steve Bannon? Sì esattamente quella. Bannon, lo spin doctor che insegnò a Trump a parlare alle fasce più deboli, melense e povere della popolazione. Chi c’è dietro a Bannon? Ad esempio la British American Tobacco, Exxon, ovviamente il comparto bellico e la potente lobby(!) del National Rifle Association, oltreché tutto il comparto petrolifero e (udite, udite) carbonifero. A proposito, quanto dichiarato in questo articolo è già stato espresso nei confronti di Donald Trump, informatevi e guardate Unfit, il film documentario di Dan Partland.

Ma Trump è sano di mente? Guarda 'UNFIT' online sul Circuito Cinema Genova.  - Babboleo

Adesso torniamo in Italia e al giorno d’oggi. Parliamo del legame del giglio magico con il settore bancario? Come la mettiamo con i Lux-Leaks, gli intrecci con la Wadi Sarl di Marco Carrai, l’amico di Renzi e i loro affari comuni in Israele? Le inchieste sulla Fondazione Open a che punto sono? Che il faccendiere finanziario David Serra trasferisce 300’000 Euro alla Fondazione di Renzi, è strano e visto che lo ha fatto, a quale scopo? Va beh, lasciamo la Toscana e andiamo verso Milano. Delle inchieste della magistratura sulle strane forniture per la sanità lombarda, non ne voglio parlare, visto che le indagini sono in corso. La Lega Lombardia aveva una

banca, no? E la vicinanza del Presidente di Confindustria con la Lega di Salvini, è solo una mia impressione? Oppure la nomina dell’ex Presidente di Assolombarda alla presidenza di Confindustria non è poi così casuale? Domande su domande, mi domando anche come ci si sente da deputato della Lega, che rappresenta uno dei gruppi di pressione, a ritrovarsi sbattuto sulle prime pagine dei giornali per dover dare, ogni mese, 15% della propria retribuzione al partito, solo per essere stato nominato.

%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: