Prima gli Italiani

Già il titolo basterebbe per fare il pienone oggi sul mio blog. Il populismo e gli slogan retorici, inducono sempre a delle domande, in questo caso la prima che mi viene in mente è, ma prima di chi? E l’altra domanda che sorge spontanea è, ma se prima gli italiani, allora dopo di chi? Forse questo sarebbe l’aspetto ancora più inquietante. Comunque, vedete amici, che questo slogan induce automaticamente a delle classifiche. Chi è più “italiano”, chi è più degno e a quale titolo? Oggi la Pfizer ha annunciato che il vaccino in fase clinica 3, ha un efficacia del 90%. Bello, quindi escludendo i migranti, quale italiano sarà il primo a poterlo usare?

Ho fatto dogmatismo anch’io, nell’introduzione di questo articolo, lo ammetto. Lo scopo era di far comprendere quanto vuoti sono questi slogan. La politica per slogan, la peggior eredità che ci ha lasciato il trumpismo. Purtroppo è vero, il trumpismo, o se preferite, il sovranismo, che fondamentalmente sono la medesima cosa, hanno lasciato una bruttissima traccia nello scenario politico e culturale. Vorrei ricordare il mio lettore che chi usava questo genere di slogan 90 anni fa, ci aggiungeva il “Sieg, heil!” Il “salve, vittoria”, che tutti abbiamo ben presente a cosa ha condotto. Ma lasciamo perdere la retorica antifascista, mi voglio concentrare prettamente sullo slogan di “Prima gli Italiani”. Mi domando già da tempo cosa sarebbero le conseguenze se lo mettessimo in pratica. Forse, anziché persone dal Ghana o dall’Eritrea, avremmo dei braccianti italiani per le raccolte di pomodori, carciofi, asparagi, anziché mele, frutti minori, uva e quant’altro. Ovviamente tutti questi italiani sono ben disposti di abitare nelle roulotte e nei campeggi, per potersi muovere asseconda delle stagioni, da una regione all’altra. Anche questa è retorica, lasciamola perdere. Prima gli Italiani? Se significasse che da domani, anziché il 8,5% i migranti residenti in Italia sarebbero 0%, allora bisognerebbe domandarsi chi viene prima, no? Mettiamo il caso che veramente arriva il vaccino della Pfizer, a chi lo diamo? Alle persone anziane, ai ammalati cronici, la gente fragile oppure, come sostenne Giovanni Toti, questi sono cittadini dei quali bisogna prendersi cura, (quindi sono un peso?). Però visto che non possono contribuire ad aumentare il PIL, tanto vale preservare il vaccino solo ai giovani, in età produttiva. Tipo i figli dei migranti, che avevamo espulso, solo che ahimè, questi hanno la cittadinanza. Prima i bambini o prima le donne? Prima i laureati o prima le persone senza titolo di studio?

Oggi è morta una ragazza, mi verrebbe da dire una ragazzina di soli 21 anni, non aveva malattie pregresse, prima del COVID stava bene. Persino i medici hanno sottovalutato la situazione, pensando che certamente ce la farà, invece no, è morta. Lei era una mamma di un bambino di soli 3 mesi. Allora a chi lo diamo il vaccino? Tranquilli, quando un farmaco è in fase 3, significa che deve percorrere un altra fase clinica, ancora altri test e dopo i test ci sarà il percorso di approvazione, poi la logistica, la commercializzazione, la formazione del personale medico in riguardo a indicazioni, modalità di somministrazione, conservazione e controindicazioni. Poi finalmente la distribuzione a largo spettro. Se tutto va bene, il vaccino farà il suo ingresso sul mercato a partire da metà dell’anno prossimo e poi si dovrà vedere a che prezzo. Chi si potrà permettere di vaccinarsi? Prima gli Italiani, veramente oppure ci sono altri, che lo meritano molto di più di noi, perché sono più virtuosi, più laboriosi, più giovani, ecc.

Dopo tutto questo, che sicuramente avrete già sentito, mi domando sinceramente in cosa siamo i primi. Beh, ad esempio siamo i primi al mondo in quanto patrimonio artistico sul territorio, purtroppo siamo anche i primi a non essere in grado di mantenerlo. Siamo il paese che mette meno risorse in arte, cultura e scienza in UE. Evviva prima gli italiani, o anche no! Siamo i primi in quanto abbandono scolastico, beh ma in compenso siamo anche i peggiori nella padronanza di lingue estere e l’inglese in particolare. Siamo i primi per l’inquinamento atmosferico, difatti la “Padania” eccede di emissioni di CO2 100 su 365 giorni all’anno. Siamo i primi ad avere ancora bisogno delle “quote rosa” nelle aziende, da noi le donne non sono integrate nel mondo del lavoro per il 44%. Siamo i primi per indebitamento dei comuni, una bella fetta del debito pubblico è dovuto proprio a questo. Roma? In default per 13,5 miliardi, ringraziare la Raggi se per due anni consecutivi i bilanci si son chiusi in pareggio. Siamo i primi in Europa per l’usura. Guarda caso sono proprio i nostri compari di Mafia, Ndrangheta e Camorra che assorbono i negozi, ristoranti ed esercizi in tutta Europa perché i proprietari non riescono a pagare i loro usurai. Siamo anche i primi a non usare i profilattici nei rapporti occasionali e le infezioni di HIV sono in aumento esponenziale, meglio di noi, solo la Spagna. Siamo i primi a far tornare al mittente i fondi europei, visto che sia governi che regioni non sono mai stati in grado di spendere quei soldi. Siamo i primi a non fare le riforme strutturali, delle quali questo paese ha immensamente bisogno e la crisi del COVID ce lo dimostra con veemenza. Potrei continuare per ore e come si nota, anche se siamo i primi, il quadro che ne esce fa veramente pena.

Un ultimo ragionamento, ma se dopo tutta questa retorica di chi è primo e chi viene dopo, ci rendessimo finalmente conto che “Prima Gli Italiani” significa solamente prima quelli che bramano per il potere? Allora sarebbe arrivata l’ora di mandarli a casa una volta per tutte!

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