I lobotomizzati insensibili

Parlando di propaganda nazionalista, anzi sovranista, quindi (s)fascista, non possiamo evitare l’argomento dei migranti. L’immagine del corpicino di Joseph avvolto nella coperta isotermica di ieri, lo abbiamo ancora in mente e già il nostro senso di stupore viene scosso dai 94 corpi allineati su una spiaggia libica. Stranamente la notizia ci sfiora appena.

Perché queste immagini non ci scandalizzano più di tanto? Analizziamo il problema.

Ovviamente il continuo martellare della propaganda sull’argomento, ci ha desensibilizzati. Soffriamo tutti di una sorta di sindrome da dissonanza cognitiva, non riconoscendo che dietro a quelle immagini ci sono delle persone. Le immagini in TV e sui giornali le guardiamo come se fossero solo dei fantocci. Siamo assuefatti di queste immagini, oltreché della propaganda. Sono due informazioni che collidono una sull’altra. Mentre da un lato Salvini e Meloni ci raccontano la storia del mitologico uomo nero, venuto dal mare, dall’altra i media mostrano scene di morte, tragedie umane di cui nessuno vuole prendersi carico. La nostra percezione viene turbata da due informazioni contrastanti, imponendoci di fare una scelta. Qual è l’informazione più verosimile?

Purtroppo la natura in questo caso ci frega. La nostra mente tenderà a darci l’illusione più sostenibile per il nostro benestare. Questo ci preserva dal senso di stupore, la sensazione di colpevolezza e conseguentemente d’inerzia. Si chiama senso di sopravvivenza e in altri tempi, ci aiutava a sostenere periodi difficili, come carestie, pandemie, ecc. Il risultato è che le immagini dei morti del Mediterraneo diventano sfuocate, mentre si rafforza quella del terrorista cattivo. Appunto il famoso uomo nero, che noi conosciamo benissimo come archetipo. Infatti le favole di Grimm, sono piene di uomini e donne oscure. Il moro lo incontriamo in tanti libretti di Mozart, Rossini, Beethoven e Puccini. Simboleggia le paure ancestrali, che sono alla base del terrore. Ecco cos’era lo scopo di La Bestia di Salvini, che fece porre le sue scuse a nome dell’Italia alla Francia. Penso che Macron nemmeno se ne sia accorto d’aver ricevuto un tweet da Salvini. Quel messaggio era rivolto a noi in effetti e ci ha condotti ad essere insensibili alle urla della mamma di Joseph. “I’ve lost my little baby”, ho perso il mio piccolo bambino.

La menzogna si affronta con la verità e qui la verità è, che i media, prevalentemente in mano alla destra, aiutano a desensibilizzarci davanti ad un problema di ordine globale. Questo è già avvenuto in altri posti del mondo, basta a pensare al muro tra la West Bank e i territori palestinesi, oppure tra Stati Uniti e Messico. Entrambi i muri denominati “Muro della Vergogna”. Ogni giorno giungono all’utente le terribili notizie di morti, bambini separati dalle famiglie, naufraghi o persone abusate dai “passeur” e gli scafisti. Questo accumulo di informazione negativa però conduce ad esattamente quell’effetto sopra citato e fidatevi che i propagandisti calcolano questo effetto sulla mente umana. Quindi come affrontare l’argomento così che la gente si rende conto di essere caduta in un tranello? Come togliere la manipolazione dall’informazione, facendo passare l’essenziale della notizia? Esattamente come lo stiamo facendo noi in questo momento, dando un nome ed un volto alle vittime. Vittime prima del mare e poi della manipolazione mediatica. Alla fine saranno i loro volti a fare ricordare ai lobotomizzati della propaganda mediatica, che anche loro avevano un cuore, esattamente come Joseph. Il piccolo che su Twitter si è dovuto prendere gli insulti razzisti dai troll dell’ultradestra sfascista. Che vergogna!

Scusa piccolo Joseph, scusaci perché non sappiamo quello che facciamo!

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