Distrazione Mediatica – tu non sai che ne fai parte

Questo articolo del 18 giugno 2020, mi aiuterà ad introdurre il prossimo pezzo. Parlerò dei media, chiave del potere, anche politico. Soprattutto parlerò della svolta mediatica dei media americani, che praticamente dal giorno alla notte, tolgono l’importanza all’account di Donald Trump su Twitter e bannano gli account del suo capo strategico, nonché leader degli Alt-right. Ossia l’ultradestra alternativa, suprematista, che gravita attorno a canali come 4chan, 8chan, promotori del nativismo. Quindi stay-tuned!

Ultimamente vi ho parlato dei troll, oggi vi svelerò che compito svolgono e qual è il loro messaggio. Avevo illustrato come viene creato un vortice di notizie, uno spin per l’appunto. Quel vortice, che ha travolto Bonafede con le nomine del DAP oppure la bufala fresca sulla mazzetta consegnata a Gianroberto Casaleggio dal console del Venezuela, a nome di Chavez, nel 2010. Ok, sono perfettamente d’accordo con voi, detta così pare una buffonata e infatti dicevo che non conta se la notizia è vera o falsa, conta che giri il più possibile, rimbalzando da un media all’altro ed occupando così l’attenzione più allungo possibile. Dicevamo che i troll sono i responsabili per il rilancio sui social, così che il cerchio si chiude e diventa una spirale, il suddetto vortice.

La notizia può essere un fatto vero, presunto o completamente falso, una bufala. Però sopra parlavo in plurale, un “vortice di notizie” e infatti è importante continuare a rilanciare nuove notizie, nuove bufale, provocazioni ininterrotte così che “la massa” vive in un continuo stato d’indignazione e di conseguenza sale l’ira sociale. “I grillini sono ladri e corrotti come tutti” doveva essere il messaggio oggi, che nessuno parli del vergognoso approccio di Confindustria agli Stati Generali, dove Carlo Bonomi si presenta con un libro di pretese di come spendere 120 miliardi dei 170 disponibili, solo per gli associati della stessa. Parliamo di 2.5% delle aziende italiane. La polemica del nuovo presidente di Confindustria sulla mancata presentazione di un “piano di rilancio” da parte del Governo era fuffa, sabbia negli occhi, per non dire una villania. Scusate, ma quando sono invitata a casa di qualcuno non mi permetto di criticare la serata perché nell’insalata mancava dell’aceto balsamico, tanto meno mi porto l’arrosto da casa.

Il tema dei media oggigiorno dev’essere, come uscire dalla situazione economica disastrosa nella quale siamo e magari portare alla giustizia chi ha indebitato le future generazioni di ben 2600 miliardi.

Lo so, detta così e scritta nero su bianco, è proprio brutto da vedere. Meglio pensare ad altro, meglio non capire che infondo il nostro debito pubblico non è sostenibile e navighiamo sempre sospesi sul filo del rasoio tra bancarotta e sostenibilità. Stiamo zitti sugli 80 miliardi di tassi d’interesse che paghiamo ogni anno e lasciamo stare quel discorso sulle nostre obbligazioni valutate poco più di titoli spazzatura. Per distrarci un po’, parliamo di distrazione di massa, di tecniche di manipolazione mediatica, paliamo del fatto per cui stamattina i giornali aprivano con la notizia: “Chavez finanziò il M5S con 3,5 milioni in nero” (Huffington Post) e “Dal Venezuela di Chavez 3,5 milioni” (Il Tempo di Franco Bechis), salvo poi correggere il tiro con un tweet insulso, che certamente non preverrà le conseguenze legali. Non conta, uguale, conta che la notizia era la presunta spaccatura tra Grillo e Di Battista e ancora prima, il plexiglass dell’Azzolina, la riforma della giustizia che non viene approvata, conta la capigliatura di Conte, conta la sceneggiata al Senato della Lega, l’assenza dei Fratelli Meloni, conta tutto, tranne che i nostri figli(!) pagheranno il debito creato da esattamente questa gente per i prossimi 40 o 50 anni e solo se tutto va bene, se saremo super produttivi, se saremo in grado di fare le riforme e torneremo ad avere uno sviluppo demografico positivo. Ottime previsioni, lo so!

Ora, mentre scrivo, voi vedete che c’è un sistema in questo. Cominciate a comprendere che la vostra attenzione viene sviata da quanto veramente dovrebbe occupare l’attenzione pubblica a cose insignificanti, anzi trascurabili per la politica e per la vita sociale dei cittadini. Forse riuscite a capire il continuo insistere sulla cassa d’integrazione mancante da parte di Salvini, certo anche questo, se non è una balla, perlomeno è una verità parziale. Quindi Salvini e Meloni si comportano da troll? Diciamo che loro sono a capo dell’azione propagandistica, sono quelli che guidano la macchina della propaganda, anche conosciuta come “macchina del fango”. Sono sicura che questo veicolo lo conoscete bene, anzi la accendete ogni giorno e magari lo comprate in edicola. Goebbels riuscì ad abbagliare le masse tramite la radio, rendendo accessibile per tutti questo importante mezzo di comunicazione. Infatti la “radio del popolo” era controllata al 100% dagli oligarchi nazisti ed era il mezzo con il quale la strategia propagandistica arrivava in ogni casa ed in ogni orecchio. Oggi i mezzi di comunicazione sono più variegati e più sofisticati, ma svolgono ancora esattamente lo stesso compito come già 90 anni fa. Anche le tecniche di propaganda si sono evolute e i diversi media vengono utilizzati sinergicamente, ecco dove trovano impiego i nostri troll. Loro, sono la leva dei social, ovviamente a loro insaputa, ma di questo ve ne parlai già l’ultima volta. Torniamo sul pezzo.

La distrazione dell’attenzione della massa ha diversi compiti. Abbiamo visto che il fare vivere la gente nel limbo della disinformazione crea ira sociale, tramite la confusione delle tante brutte notizie che vengono divulgate. Questo magari è il compito più evidente, ma il caos informativo conduce le persone anche ad un modus operandi selettivo, esse selezionano le diverse informazioni in base a degli schemi indotti e così si riduce l’orizzonte personale dell’individuo. Detto in parole povere, si resta “ignoranti”! Una persona ignara d’essere manipolata continuamente è più predisposta a seguire un leader, soprattutto se questa persona è confusa ed impaurita e ancora di più se la confusione è generale e quindi l’individuo si sente confermato dalla conoscenza collettiva.

La figura del leader unico svolge la funzione del messia, lui sarà la soluzione per tutti i problemi e toglie ogni timore!

Un altro elemento fondamentale della disinformazione e della distrazione mediatica, è quella di creare “il problema”, qualsiasi esso sia. Lo abbiamo visto con l’immigrazione, giusto per fare l’esempio più eclatante. L’Italia che con un tasso d’immigrazione del 8% pensa di aver un grande problema ed essere invasa, anzi sostituita dagli intrusi. Questo, secondo la propaganda, è l’avverarsi del piano Kalergi e tutti lo possono vedere. La nostra Gorgy Meloni ne parla apertamente e con quale vigore. Noi esposti alla sostituzione culturale, le nostre chiese presto sostituite da moschee e le donne italiane velate e nascoste dietro a mura domestiche. Questo detto da chi ha una figlia fuori dal matrimonio e che in chiesa non ci va mai, è un po’ inquietante. Comunque, il tasso d’immigrazione elvetico è del 23%. No, non abbiamo un problema d’immigrazione, ma la macchina del fango di Salvini e Meloni, prima ce l’hanno fatto credere e poi hanno saputo dare la soluzione. Servono le elezioni, bisogna abbattere questo governo incapace di risolvere i problemi dell’Italia, vota Salvini e il giorno dopo non ci sarà più nessuna partenza dalle coste libiche. A proposito, la più grande sanatoria d’immigrati clandestini la fece Berlusconi nel 2009, è la famosa Bossi-Fini che in un colpo vide regolarizzati 700mila immigrati. Bossi il leader della Lega e Fini il capo di Alleanza Nazionale, quel partito che hanno dovuto sciogliere, poiché tre quarti finì al gabbio. Oggi si chiamano Fratelli D’Italia e il vizio di andare al fresco, non l’hanno ancora perso. Comunque sono i migranti il problema dell’Italia!

Ogni anno emigrano 250mila giovani laureati e diplomati italiani, senza mai più fare ritorno. Un’altra verità della quale i suddetti non vogliono parlare, un altro problema che hanno creato loro!

Torno sulla manipolazione mediatica e in specifico sull’arte della distrazione di massa. Questo particolare elemento dell’influenza dei media, ha tante sfaccettature. Licio Gelli disse che il potere è in mano ai detentori dei media, ovviamente perché è un “arte” a tutti gli effetti. Ovvero è un lavoro, una specializzazione del marketing, il marketing politico per l’appunto. Se volete approfondire quanto descritto, vi consiglio di leggere qualche pezzo, o meglio, libro di Noam Chomsky e mi raccomando, non cascateci! Ci sono i 10 principi di Chomsky, ma sono una falsa attribuzione. In pratica, esattamente come la bufala sui 11 principi di Goebbels, che in realtà potrebbero essere di Leonard William Doob, ma che in effetti sono prima una semplificazione dell’indagine dei sopracitati e poi una mistificazione. Comunque il professore Chomsky è uno dei primi intellettuali e ricercatori in materia linguistica moderna (e antica, avendo ricercato l’utilizzo dell’ebraico moderno in rispetto all’ancestrale). Il ricercatore americano ha dedicato molto tempo al tema della manipolazione e disinformazione mediatica ed essendo un nostro contemporaneo, ci parla al cuore del problema dei nostri tempi. Per esempio come Donald Trump ha saputo parlare alle fasce più deboli e culturalmente meno autonome, vincendo così le elezioni.

Per terminare vorrei svelarvi un altro segreto del tempo, sapete come Lyndon B. Johnson perse la guerra del Vietnam e la rielezione? E bene, lui combatté sui campi di combattimento, mentre Hồ Chí Minh comprese che la battaglia più importante, era quella combattuta per l’opinione pubblica, (anche americana!). Mentre uno Johnson, non si fece alcuno scrupolo ad uccidere tramite il Napalm, l’altro non gli aveva nel mostrare l’uccisione di uomini, donne e bambini. Mentre in Indocina si moriva di fame, malattia e Napalm, in America arrivarono le foto e i filmati delle crudeltà, oltreché le bare degli US-Marines con al loro interno i cadaveri dei giovani americani appena usciti dal College. Non soldati qualsiasi, i figli delle fasce medie, “The good guys”, bianchi, giovani e benestanti, morti per una guerra che l’America non comprendeva più e che ogni americano vedeva giorno per giorno in TV. L’inizio delle proteste contro la guerra del Vietnam, lo fecero le mamme benestanti che dovettero accudire i veterani o piangere i figli caduti. Da esattamente quelle proteste si elevò il movimento pacifista, nacquero i figli dei fiori, la musica rock, Woodstock e pensateci, tutto a causa della manipolazione mediatica!

2 Risposte a “Distrazione Mediatica – tu non sai che ne fai parte”

  1. La consapevolezza del proprio essere la si raggiunge a contatto con la natura e le bellezze che ci circondano. Se ci lasciamo abbracciare da queste cose, se entriamo in simbiosi e lasciamo perdere il superfluo non potrà mai esserci manipolazione nei nostri confronti.

    1. La cultura dell’essenziale. Certo, chi riesce a minimizzare il superfluo riesce a rendersi conto della manipolazione più facilmente, hai pienamente ragione Marco – Grazie del commento t.

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