Con Martin Adler verso il 25 aprile 2022

Avete sicuramente visto che non sono molto attiva sui social ultimamente. Sono stanca delle polemiche, delle tifoserie del chi si crede interventista dell’ultimo millennio e chi pacifista del terzo. Ho spiegato le mie ragioni con questo pezzo. Non sono una stratega militare, non sono un’esperta in geopolitica, sono una semplice cittadina che crede nei valori dell’antifascismo e della resistenza. A me piace la libertà. Punto.

Macchina del tempo, 25 aprile 1945, Verona

Detto ciò immaginate per un istante d’essere a Verona, il giorno prima della liberazione. Siete impauriti. Rumori, chiacchiericcio nei vicoli, donne nascoste nei seminterrati che sbirciano fuori dalle piccole finestrelle scure, pianti di bambini che vengono zittiti al volo e qua è là sentite il frastuono degli stivali al passo dell’oca in file omogenee delle marcie dei soldati del Reich. Però nonostante tutta quell’atmosfera cupa c’è il venticello del cambiamento. Lo fischiano le sentinelle della resistenza dai tetti, non può durar a lungo e presto tutto questo sarà finito.

Martin Adler, il primo dei liberatori, il primo pacifista

Chi sa cosa pensarono i soldati americani quando entrarono a Verona, una delle città più importanti della repubblica di Salò, piazza dei processi fascisti, sede della Reichspolizei e della Gestapo. Abbiamo la grande occasione di chiederlo direttamente ad uno di questi soldati. Martin Adler, uno dei primi soldati che entrò in città il 25 aprile 1945.

È una storia diversa con Martin Adler verso il 25 aprile di ogni anno sin dal 1945

Anche la storia raccontata da Matteo Incerti nel suo magnifico libro “I bambini del soldato Martin”, è una storia diversa. Una storia che dall’oggettivo racconto storico passa al racconto individuale e personale di quattro persone, testimoni in prima persona. Testimoni di chi ha vissuto nell’Italia fascista e chi l’ha liberata imprimendo in noi tutti la cultura della resistenza e della liberazione. Queste tre persone ci fanno comprendere lo Zeitgeist d’allora, la Weltanschauung, che se pur diversa, ha comunque tanto in comune con la mentalità e l’idea di mondo d’oggi. La guerra è brutta, la guerra fa schifo e i motivi per cui si arriva alle armi sono oggi come allora gli stessi. Persino i branchi di scimmie fanno guerra, uccidono pure loro. Io però mi domando perché noi, che ci crediamo umanoidi superiori, non riusciamo a superare la guerra.

Con Martin Adler verso il 25 aprile

Con il Comitato Antifascista di Verona, con Matteo e Martin verso il 25 aprile

Di cosa parlo? Vi ricordate come iniziò la storia del Comitato Antifascista di Verona su queste pagine e proprio in conseguenza di un libro che avevo letto? Allora vi raccontai che, leggendo il libro di Paolo Berizzi “È gradita la camicia nera”, mi sentii in dovere di fare qualcosa. Non accettavo la Verona nera e cupa, governata dall’estrema destra. I protettori dei butei col mito degli “schei”. Come andò a finire? Con una serata all’insegna dell’antifascismo, “Per non dimenticare”, la sera prima del giorno della memoria del 27 gennaio 2022. Purtroppo in remoto per le restrizioni della terza ondata di Covid. Il virus aveva colpito anche il nostro comitato, ma malgrado tutto, abbiamo fatto un grande inizio.

Quanto eravamo felici quando sapemmo d’avere il contributo dei Modena City Ramblers, di Banda Popolare dell’Emilia Rossa, di ANPI, l’autore e giornalista Adriano Bulla, il docente Cristiano Maccagnani, Stefano Facci segretario della Cgil, l’autore e storico Mauro Avigliano, Stefano Cobello del Polo Europeo della Conoscenza, Massimo Mollo dei “Rua Port Alba”, Davide Morandi, Stefano Pedrollo, Carmela Dortello e l’eccezionale moderazione del mio amico e giornalista Gennaro Pasquariello. A questo punto va un grande grazie a tutti per i magnifici contributi e l’entusiasmo.

Da allora il Comitato proseguì il suo corso. Abbiamo sostenuto azioni, movimenti e abbiamo offerto una piattaforma contro il clima d’odio che si respira da tempo tra le mura scaligere.

Il Comitato non poteva mancare all’appuntamento del 25 aprile. Lo facciamo con una presentazione di libro, perché solo la cultura batte l’odio. Come disse Beppe Grillo: “ai fasci ci ridiamo in faccia perché non riescono a tollerare la satira”.

https://www.avvenire.it/opinioni/pagine/io-veterano-sto-con-il-papa-mai-glorificare-la-guerra

Con Martin Adler verso il 25 aprile e verso una svolta

Chi è il soldato Martin Adler lo potete leggere nel libro, che consiglio caldamente. Una storia diversa ed emozionante, raccontata dal giornalista e autore Matteo Incerti. La storia di tre bimbi di Bologna fotografati dal soldato Adler, che ritrovano il loro mito dopo tanto tempo. Dopo 77 anni, quando ormai i bambini sono diventati nonni e bisnonni a loro volta. Il nostro Martin oggi ha 98 anni e ha tantissime storie da raccontare. Forse la più commovente per me è come un soldato americano, veterano della liberazione, diventa un pacifista convinto, che più di ogni cosa crede nell’amore universale. Parole di Martin: “Persino se costa tanto dolore e impegno, bisogna amare. Devi amare il tuo prossimo anche se lo detesti, costa tanta fatica, ma ne vale la pena.”

Martin Adler è ebreo, ma crede nelle parole di Bergoglio, perché, cosi dice, bisogna tornare al dialogo. “La guerra fa schifo, la guerra puzza, la guerra è orribile.” Martin crede nella liberazione dei palestinesi, nella possibilità che ebrei e popolazioni arabe possono vivere in pace e conviviale vicinanza. Martin crede che le ferite che la seconda guerra mondiale ha lasciato nella sua anima possono essere guarite tramite il bene che la forza dell’amore riesce a fare. Martin è una persona da conoscere finché ne abbiamo la possibilità!

Sala San Giacomo, il 25 aprile alle 18.30!

Sono particolarmente fiera di potervi invitare alla presentazione del libro di Matteo Incerti “I bambini del soldato Martin”. Una serata con la partecipazione in remoto di Martin Adler da Miami. Il nostro eroe ci racconterà con le sue parole come diventò pacifista, cosa significa fare del bene e quanto amore, amore vero, c’è nella condivisione. Non potete mancare alle 18.30 in Sala San Giacomo di Borgo Roma a Verona, il 25 aprile 2022. Gennaro Pasquariello e Matteo Incerti ci condurranno attraverso una serata speciale.

Con Martin Adler verso il 25 aprile 2022
%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: