Come se fosse un videogame

Debunking, smascherare cosa c’è dietro. Non preoccupatevi non vi parlerò di un grande complotto, della follia vaccinista o del piano Kalergi. Anzi, il termine significa proprio il svelare bufale, uguale se esse sono giornalistiche, legende metropolitane o le balle di una subcultura. QAnon ad esempio è una subcultura, come lo è anche lo Stato Islamico ISIS.

Non ci crederete, ma purtroppo ci sono delle similitudini. Non per altro l’FBI indica QAnon come organizzazione sovversiva, inchina al terrorismo. Come notate dal titolo, vorrei farvi riflettere su un paio di aspetti significanti in comune a tutti i gruppi sovversivi. Già solo il fatto di “farsi gruppo a parte”, oppure il essere partecipi di una conoscenza illuminata, sono delle cose in comune a tutti questi gruppi. Esempi ne potrei fare tantissimi, oltre a QAnon e ISIS, basta a pensare alle sette, come Scientology, anziché La Famiglia di Charles Manson. In comune hanno anche il fatto di pensarsi aldilà del mainstream, custodi di una realtà parallela, cosa che potremmo semplicemente definire come deviati, nel vero senso della parola. Perché dico questo? Evidentemente il essere deviati dalla massa, non è di per se negativo, anzi. Tanti sono “alternativi” alla cultura consumistica e commerciale, ma non possiamo definirli deviati per questo. Oppure vi pare che vegani o ambientalisti sono deviati? Non facciamo di tutta l’erba un fascio, ma riflettiamo su quei gruppi che hanno il potenziale di commettere reati o che, semplicemente possono nuocere all’individuo, ponendolo davanti a scelte di vita poco compatibili con la vita nella società civile.

Fino a qui abbiamo visto alcuni degli aspetti che tutti questi gruppi hanno in comune. Se però analizziamo i gruppi sovversivi di oggi, ci accorgeremo presto che questi nascono su internet e magari uno dei primi esempi che posso fare, è Anonymous, che a partire dagli anni 2000 cominciò a spopolare in rete, ma non solo. Un altra cosa in comune a tutti questi gruppi è la caccia al male, all’unico cattivo, il male in assoluto. Quindi l’identificazione di questo male comune in una o più persone o cose, che sempre stando alla loro teoria, è la fonte del male del mondo. Per QAnon poteva essere Hillary Clinton, anziché Barack Obama e di seguito tutti i loro seguaci(!). Quindi, tutti gli elettori dei DEM.

Per gli adepti dell’ISIS, ahimè, il male assoluto siamo noi. Noi “infedeli” appartenenti ad un mondo di credo che non è il loro, noi che viviamo in una società occidentale, abbiamo usi e costumi liberi e ci godiamo la nostra libertà, anche in senso emancipato del termine. Come abbiamo visto a Vienna, questi terroristi e followers dello Stato Islamico, anziché al-Qaeda, non sono assassini agguerriti, arrivati dalla Siria, ma dei ragazzi giovani, nati e cresciuti in occidente. Mentre Salvini annunciava di voler battersi per i porti chiusi, le autorità austriache annunciavano di conoscere bene uno degli attentatori. Lui, che era rimasto ucciso dai poliziotti, aveva la cittadinanza austrica. Era di origine albanese-macedone, già noto agli investigatori per essersi radicalizzato su internet, volendo appunto andare a combattere in Siria. Simile storia purtroppo anche per il tunisino, che commise l’attentato a Nizza. Anche lui non sarebbe stato fermato dai porti chiusi, visto che arrivò con uno dei barchini, che solo difficilmente possono essere intercettati dalle vedette della Guardia Costiera.

Allora cos’è che tramite internet scaturisce questo genere di fenomeno? Mi sono posta la domanda diverse volte, finché ho trovato un documento di Massimo Polidoro, che parlava proprio di questo. Come evidenzia Adrian Hon, il noto programmatore di ARG (Alternative Reality Games), tutti questi gruppi utilizzano la medesima tecnica di alterazione della percezione della realtà. Ossia, come abbiamo visto pocanzi, i “giocatori” (o gli adepti) dovranno cercare e/o distruggere determinate cose/persone. Di conseguenza viene posto un compito, una caccia al tesoro, esattamente come nella maggior parte dei giochi di realtà alternativa, appunto gli ARG. A differenza di questi però, avviene una mescolanza tra realtà costruita o alternativa, con la realtà reale, nella quale viviamo tutti noi. Lo so, sono corsa troppo. Adesso ve lo spiego con calma.

Non vi siete mai domandati perché certa gente si perde via così tanto con la Play-Station? Possibilmente perché gioca appunto un ARG, quindi si trova mentalmente in una realtà alternativa o virtuale, (se preferite). In questa altra realtà c’è ovviamente una società, detta community, fatta di giocatori connessi al gioco, che utilizzano un avatar, un simbolo di se stessi. I videogiochi hanno la capacità di fare aumentare la secrezione di ormoni, quindi di serotonina, dopamina, endorfine e così via. La stessa cosa succede se anziché videogiochi, il gioco si sposta sui scocial, all’interno di gruppi e di chat appunto di questi gruppi sovversivi, come QAnon, ad esempio. Il disigner di Six to Start, appunto questo Adrian Hon, dice che lo scopo dei giochi è di tenere i giocatori più allungo possibile collegati, ovviamente per scopi commerciali. Come ottenerlo? Ad esempio tramite l’aumento di ormoni del benessere nella circolazione sanguigna del giocatore. Questo viene raggiunto da grafiche pressoché identiche con la realtà, scenografia da film hollywoodiano, luci, sound, tutto programmato ad arte. Come si trova anche su certi video su YouTube, dei gruppi menzionati. Si raggiunge quindi una sorta di dipendenza dal benessere scaturito dal gioco. Con questo si spiega la diffusione della ludopatia odierna, ma anche, stranamente, questa voglia di “società alternativa”, anzi di “sapere illuminato”. Ed è proprio questo che sette come QAnon, anziché ISIS riescono a soddisfare. Questo però, come vediamo, ci pone davanti ad un pericolo, cosa succede se il misterioso Q si rivela ed incita i suoi adepti ad una rivolta?

Se guardiamo i video dell’attentato di Vienna, pare di vedere un macabro videogioco. Questa figura, ben riconoscibile con la tuta bianca, che semina terrore, sembra finta, come una figura di un ARG. Lungi da me il voler difendere il terribile attentato, ne cerco delle scusanti. Ho solo voluto riflettere su quanto persone ben più preparate di me, hanno esposto, magari in altri contesti e sicuramente non in seguito ad un terribile atto di violenza, che ha costato la vita a 4 cittadini e ferito 22 persone.

È vero, dobbiamo cercare una soluzione europea al terrorismo, come dobbiamo cercare una soluzione contro i cialtroni del COVID, #NoMask, #Negazionisti e #antisistema, di sta cippa. Oggi sono morte 353 persone, abbiamo trovato 28’244 nuove positività e sono entrate in rianimazione oltre 200 persone, questo in 24 ore e solo in Italia. Altroché #DittaturaSanitaria, da domani ci sarà un #lockdown, anche se lo volete chiamare in un altra maniera. Tutti sti cialtroni sopra citati, ne sono i responsabili.

Tornando alle società segrete, le sette e i nostri gruppi sovversivi, spero che la soluzione europea determina una presa in considerazione della questione dello Zeitgeist nell’epoca dello smartphone e dei social. Spero che quanto qui descritto venga accolto e che ne possa seguire una controinformazione idonea. Come anche delle politiche integrative, su scala paneuropea, che sicuramente sarebbero la miglior risposta all’aumento della violenza, non solo in Europa.

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